FG²¶Óã

musicista
Comunicazioni

Una ricerca FG²¶Óã sulla reattivit¨¤ nell¡¯analizzare il totale e il particolare

22.04.2025

Gli esseri umani hanno la tendenza ad analizzare gli stimoli visivi nella loro globalit¨¤, infatti si dice che vedano ¡°la foresta prima degli alberi¡±. Viceversa, possiedono anche la capacit¨¤ di soffermarsi sul particolare, su un elemento del mosaico che compone il tutto, analizzando prima l¡¯intero e poi le sue componenti in un processo che avviene nell¡¯arco di pochi millisecondi.
Ma il tempo di reazione ¨¨ davvero lo stesso per tutti? ? quanto si ¨¨ chiesto un gruppo di ricerca dell¡¯Universit¨¤ di Padova, coordinato da Christian Agrillo del Dipartimento di Psicologia generale dell¡¯Ateneo, che ha indagato se la reattivit¨¤ nell¡¯analizzare il totale e il particolare nei musicisti sia la medesima di chi non pratica musica. Lo studio ""?(Erica Pomini, Alessandra Pecunioso, Christian Agrillo) ha preso in esame 22 musicisti e 22 non musicisti e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista ?Psychology of Music?.

La ricerca si basa su precedenti studi che suggerivano differenze nei meccanismi visuo-spaziali tra musicisti e non; molto utilizzato in questo settore, ad esempio, ¨¨ lo stimolo sperimentale di Navon, che consiste in una lettera dell¡¯alfabeto composta da altre lettere di piccole dimensioni. In alcuni casi l¡¯informazione globale e la sua componente corrispondono ¨C facilitando il compito ¨C, come una lettera H fatta da tante piccole H, in altri casi no, per esempio una H composta da piccole S, cosa che aumenta i tempi di elaborazione dello stimolo.
? un dato di fatto che i musicisti siano molto pi¨´ sottoposti a stimoli che prevedono sia un¡¯analisi globale, ad esempio riconoscere gli accordi, che locale, come analizzare il dettaglio di una nota dentro l¡¯accordo che pu¨° avere alterazioni temporanee introdotte dal compositore.
I risultati dello studio hanno confermato questa abilit¨¤ documentando come i musicisti siano pi¨´ veloci nell¡¯analizzare tanto la totalit¨¤ dello stimolo (riconoscere la lettera grande) che le sotto-componenti dello stimolo (le lettere piccole). La ricerca supporta l¡¯idea che il continuo passare dall¡¯analisi globale a quella locale che richiede la lettura del pentagramma possa rendere i musicisti professionisti pi¨´ efficienti nell¡¯analisi di questi stimoli, anche quando non sono di natura musicale.

?Se un musicista non allenasse questa capacit¨¤ visuo-spaziale potrebbe incontrare difficolt¨¤ nella lettura dello spartito, arrivando a confondere una cadenza ¡°ad inganno¡± con una cadenza ¡°perfetta¡±, tipica del finale della maggior parte delle opere classiche e identica a quella ad inganno, fatta eccezione per una nota dentro l¡¯accordo finale. Un¡¯ulteriore conferma, insomma, che fare musica non fa bene solo alle orecchie, ma anche alla mente e agli occhi? conclude Agrillo, corresponding author dello studio.