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I PFAS modificano il calcio nel corpo

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26.02.2025

Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Chemosphere e realizzato in collaborazione tra l'Universit¨¤ di Padova e l'Ospedale di Vicenza, ha esplorato come i PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) possano influenzare la salute umana, in particolare alterando il metabolismo del calcio. La ricerca, finanziata dalla Regione Veneto, ha coinvolto 1.174 adulti provenienti provenienti da un¡¯area da decenni interessata da contaminazione delle acque potabili, ovvero l¡¯area rossa del Veneto.

I?PFAS, acronimo inglese di ¡°perfluorinated alkylated substances¡±, nascono negli anni '40 come composti chimici detti ¡°di sintesi¡±. Oggi contiamo oltre 4.000 sostanze appartenenti a questa famiglia, molto utilizzate nell¡¯industria.?I processi industriali?nei quali i?PFAS?sono coinvolti sono moltissimi grazie alla loro resistenza e alla loro scarsa affinit¨¤ sia con acqua sia con i grassi. Si tratta infatti di?sostanze idrorepellenti?e oleorepellenti.

I PFAS, utilizzati, dunque, in vari prodotti industriali e di consumo, sono una crescente preoccupazione per la salute pubblica. Uno degli effetti pi¨´ comuni nei soggetti esposti anche a bassi livelli di queste sostanze ¨¨ l'osteoporosi, una malattia che causa fragilit¨¤ ossea, tipica dell'invecchiamento, ma che pu¨° manifestarsi anche in et¨¤ giovane in caso di esposizione prolungata ai PFAS.

Carlo Foresta, coordinatore di questo studio che ha coinvolto ricercatori tra Padova, Vicenza e Napoli ed ¨¨ il risultato di quattro anni di lavoro,?ha spiegato che i PFAS danneggiano le cellule ossee e riducono la densit¨¤ ossea, con conseguente rilascio di calcio nel sangue. Precedenti ricerche dello stesso gruppo avevano gi¨¤ evidenziato una diminuzione della densit¨¤ ossea in giovani di 18 anni residenti nell¡¯area contaminata. Questo effetto ¨¨ stato attribuito all¡¯interferenza dei PFAS con il recettore della vitamina D, fondamentale per la salute delle ossa.

Lo studio ha analizzato i livelli di PFAS, calcio, vitamina D e paratormone nel sangue di 655 uomini e 519 donne di et¨¤ tra i 20 e i 69 anni, e i risultati hanno mostrato che le persone con concentrazioni pi¨´ alte di PFAS avevano anche livelli maggiori di calcio nel sangue. Tuttavia, i ricercatori hanno escluso che questa alterazione fosse dovuta a cambiamenti nei livelli di vitamina D o paratormone, suggerendo invece un¡¯interferenza diretta dei PFAS con il metabolismo osseo.

Andrea Di Nisio, primo autore della ricerca, ha spiegato che l¡¯aumento del calcio osservato potrebbe derivare dal rilascio di calcio dalle ossa, in particolare attraverso l'attivazione degli osteoclasti, le cellule responsabili del riassorbimento osseo. Questo meccanismo potrebbe spiegare la perdita di densit¨¤ ossea riscontrata in studi precedenti.

I risultati raggiunti contribuiscono al crescente interesse per l'impatto dei PFAS sull'ambiente e sulla salute pubblica, con particolare attenzione alla contaminazione delle acque potabili in Veneto, che dura da decenni.
La ricerca dimostrando, infatti, come l'esposizione prolungata ai PFAS, anche a bassi livelli, possa avere effetti a lungo termine sulla salute, evidenzia l'urgenza di affrontare il problema della contaminazione da PFAS?e la necessit¨¤ di?proteggere?la salute delle popolazioni esposte.

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